Le sue origini incerte, la particolarità della sua colorazione, il blu intenso dei suoi occhi e l'eccezzionalità del suo carattere hanno fatto si che dietro a questo splendido felino nascessero tantissime storie e leggende.
Come tutti sappiamo il nodo alla coda e lo strabismo venivano spesso attribuite alla purezza della razza siamese. Ad oggi tali difetti non sono più tollerati, ma i racconti che si sono inventati e scritti su questa particolarità della razza sono tantissimi.
Una storia narra di una principessa appartenente casa reale che aveva una coppia di siamesi; essi le erano talmente devoti che la seguivano ovunque. Lei confidava talmente tanto nella fedeltà dei suoi gatti che durante il bagno e durante la notte infilava i suoi anelli preziosi nella loro coda, affinchè essi li custodissero, e faceva un nodo sulla cima impedendo in questo modo agli anelli di scivolare via. I gattini di questa coppia di siamesi nacquero tutti con il tipico nodino alla coda.
Un'altro racconto legato a questa caratteristica ci racconta che i monaci buddisti erano soliti annodare la coda dei loro siamesi per ricordarsi cose di esterma importanza.
Una delle leggendi più famose e trascritta su vari libri narra di una coppia di siamesi Cula e Tien che rimasero alla guardia del loro tempio Buddista mentre il vecchio monaco partì alla ricerca di un nuovo prete che prendesse il suo posto. Non vedendolo tornare dopo giorni Tien decise di andare lui stesso a cercare un nuovo monaco per il tempio. Mentre lui era fuori i giorni passavano e la povera Cula rimase sveglia giorno e notte per difendere il tesoro del tempio.....alla fine con gli occhi stabici dal sonno decise di legare la coppa con il tesoro alla sua coda per poter dormire un po'. Quando Tien fece ritorno Cula aveva dato alla luce cinque splendidi micini tutti strabici e con il nodo alla coda.
Che dire poi della storia che racconta che i siamesi fossero i custodi delle anime dei cari deceduti: è un po' macabra come storia , ma si dice che i gatti venissero sepolti vivi con i loro proprietari defunti e che nelle tombe venissero lasciati cunicoli e tane per permettere al gatto di trovare la via d'uscita. Nella maggior parte dei casi i gatti tornavano alle loro abitazioni dopo alcuni giorni e li rimanevano venerati e curati come se fossero i cari dipartiti in persona.
Un'altra storia alquanto fantasiosa viene narrata nel libro "Animals and Man" di George Cansdale, dove viene raccontata la vita degli animali durante la permanenza sull'Arca di Noè. Esso dice che il primo Siamese e il frutto di un'accoppiamento, oserei dire assolutamente bizzaro, tra una scimmia e una leonessa . E' grazie a questo amore a cui dobbiamo riconoscenza per l'eccezzionalità del carattere di questo gatto "gli attributi di una scimmia e il coraggio del leone".
Ma una delle storie che più amo è quella che narra che in alcune colorazioni del siamese, si può notare un'ombra leggermente più scura che dalla nuca arriva alla base del collo: la leggenda racconta che nemmeno Dio, in alcune situazioni, riesce a rimanere indifferente alla bellezza e alla straordinaria dolcezza del siamese, che a volte scende in terra , lo afferra per la colottola , lo coccola e lo ammira. Quell'ombra sulla colottola è il segno che Dio ha ammirato quel gatto da molto vicino : non lo trovate bellissimo ?!?!
Come tutti sappiamo il nodo alla coda e lo strabismo venivano spesso attribuite alla purezza della razza siamese. Ad oggi tali difetti non sono più tollerati, ma i racconti che si sono inventati e scritti su questa particolarità della razza sono tantissimi.
Una storia narra di una principessa appartenente casa reale che aveva una coppia di siamesi; essi le erano talmente devoti che la seguivano ovunque. Lei confidava talmente tanto nella fedeltà dei suoi gatti che durante il bagno e durante la notte infilava i suoi anelli preziosi nella loro coda, affinchè essi li custodissero, e faceva un nodo sulla cima impedendo in questo modo agli anelli di scivolare via. I gattini di questa coppia di siamesi nacquero tutti con il tipico nodino alla coda.
Un'altro racconto legato a questa caratteristica ci racconta che i monaci buddisti erano soliti annodare la coda dei loro siamesi per ricordarsi cose di esterma importanza.
Una delle leggendi più famose e trascritta su vari libri narra di una coppia di siamesi Cula e Tien che rimasero alla guardia del loro tempio Buddista mentre il vecchio monaco partì alla ricerca di un nuovo prete che prendesse il suo posto. Non vedendolo tornare dopo giorni Tien decise di andare lui stesso a cercare un nuovo monaco per il tempio. Mentre lui era fuori i giorni passavano e la povera Cula rimase sveglia giorno e notte per difendere il tesoro del tempio.....alla fine con gli occhi stabici dal sonno decise di legare la coppa con il tesoro alla sua coda per poter dormire un po'. Quando Tien fece ritorno Cula aveva dato alla luce cinque splendidi micini tutti strabici e con il nodo alla coda.
Che dire poi della storia che racconta che i siamesi fossero i custodi delle anime dei cari deceduti: è un po' macabra come storia , ma si dice che i gatti venissero sepolti vivi con i loro proprietari defunti e che nelle tombe venissero lasciati cunicoli e tane per permettere al gatto di trovare la via d'uscita. Nella maggior parte dei casi i gatti tornavano alle loro abitazioni dopo alcuni giorni e li rimanevano venerati e curati come se fossero i cari dipartiti in persona.
Un'altra storia alquanto fantasiosa viene narrata nel libro "Animals and Man" di George Cansdale, dove viene raccontata la vita degli animali durante la permanenza sull'Arca di Noè. Esso dice che il primo Siamese e il frutto di un'accoppiamento, oserei dire assolutamente bizzaro, tra una scimmia e una leonessa . E' grazie a questo amore a cui dobbiamo riconoscenza per l'eccezzionalità del carattere di questo gatto "gli attributi di una scimmia e il coraggio del leone".
Ma una delle storie che più amo è quella che narra che in alcune colorazioni del siamese, si può notare un'ombra leggermente più scura che dalla nuca arriva alla base del collo: la leggenda racconta che nemmeno Dio, in alcune situazioni, riesce a rimanere indifferente alla bellezza e alla straordinaria dolcezza del siamese, che a volte scende in terra , lo afferra per la colottola , lo coccola e lo ammira. Quell'ombra sulla colottola è il segno che Dio ha ammirato quel gatto da molto vicino : non lo trovate bellissimo ?!?!